Oggi vi diciamo che è l’international sushi day senza dirvi che è l’international sushi day. La sushi mania sbarca sui social.
Partiamo dall’inizio…
Il sushi come lo conosciamo noi nasce intorno al 1800 tra le strade di Tokyo da una bancarella che lo vende come street food.
L’evoluzione nella forma a cui siamo abituati avviene negli anni Cinquanta quando un ristoratore, per ridurne i costi e renderlo accessibile a tutti, inventa la formula “Kaiten-Zushi”, letteralmente “sushi-girevole”, ovvero con i piatti trasportati su rulli.
Dagli anni ’80 la specialità giapponese conquista anche l’Europa con i Sushi Bar, che ben si adattano ai nuovi trend occidentali, attenti ad una sana alimentazione e alle calorie.

Il sushi in Italia
Nel nostro Paese il primo sushi bar apre nel 1977 a Milano con il nome “Poporoya”, traduzione giapponese di “casa del popolo”.
Sono sempre di più gli amanti della “serata-sushi” e lo dimostrano i dati raccolti nell’ultimo anno da Deliveroo che registra un aumento del 134% sugli ordini a base di sushi effettuati attraverso la piattaforma. Le top 5 città italiane “sushi lovers” che hanno maggiormente utilizzato il servizio nel 2021 sono: 1)Mirandola, 2)Nuoro, 3)Grosseto, 4)Gorizia e 5)Verbania.
Il sushi è social
I ristoranti in tutta Italia smuovono la passione per il sushi puntando sulla visibilità social per raggiungere l’interesse dei clienti.
Nell’ottobre 2018 viene lanciata da This is not a sushi bar, ristorante milanese nel quartiere Porta Romana una campagna innovativa che si basa sui follower Instagram.
L’iniziativa consisteva nel postare una foto della portata di sushi ordinato, taggando il locale per ottenere degli sconti. Da mille a 5mila follower si ottiene un piatto gratuito, da 5mila a 10mila se ne ottengono due, da 10mila a 50 mila quattro, otto se il cliente ha tra i 50mila e 100 followers. L’influencer che ne ha più di 100mila potrà mangiare tutto quello che vuole senza spendere nulla.
«I numeri di quello che è stato ribattezzato “Instagnam” sono molto buoni: parliamo di oltre 7 milioni di persone quelle raggiunte dai post di 133 influencer, tra i mille e i 50mila seguaci che hanno consumato ai tavoli da ottobre a oggi», spiega Matteo Pittarello, uno dei due fondatori.

Anche Sushi & go, locale take away di Palermo, ha adottato nel 2019 una formula promozionale simile: più follower hai, più pezzi di sushi ottieni.
Il motivo alla base di questo successo è “l’instagrammabilità” del sushi, che non è solo buono da mangiare, ma anche bello da vedere, elegante e colorato. Il sushi è social perché si può condividere con i commensali, di solito i piatti sono abbondanti, misti, da scambiarsi per provare gusti nuovi.
Il sushi è creatività sui social
Spesso i profili dei ristoranti e degli influencer pubblicano contenuti divertenti con protagonista la specialità nipponica per creare viralità ed engagement.
Un esempio di creatività sushi è quella di NeKo Sushi, brand romano che conta più locali nei dintorni della Capitale. Il profilo Instagram del locale sfrutta visual di grande impatto e unisce efficacemente fotografie e grafiche per creare post originali.


lI sushi piace così tanto da diventare anche l’outfit dell’influencer Kweilz e della sua famiglia che sicuramente ci sushita una grande simpatia!

Il sushi a noi di Sniper piace perchè:
- racchiude in sè creatività
- sushita emozioni
- porta viralità
- è utile per socializzare (sui social e non)
Che ne dici, quindi sushiamo?
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