
Cos’è la gamification? Possiamo definirla come l’applicazione di regole ludiche in contesti non ludici.
Con questa tecnica infatti incuriosiamo, stupiamo ed infine catturiamo il nostro pubblico perché lo rendiamo attivo, gli diamo una voce, lo togliamo da quella condizione di passività che ricorda tanto i media tradizionali.
L’importanza dell’interazione
I social network, e le più comuni App, hanno inizialmente sottovalutato questo aspetto dando poca importanza all’interazione tra utente e medium, dinamica che si sta delineando invece come la vera e propria discriminante per ottenere l’attenzione della nostra fan base: se l’utente è coinvolto sarà incuriosito dal nostro contenuto, si metterà in gioco, ed è solo in quel momento che approfondirà e interagirà con noi, altrimenti abbandonerà il nostro profilo quasi subito.
Ricordiamoci sempre che alle persone piace giocare, adorano essere coinvolte, e questo, in termini di social business, è una dinamica da sfruttare.
Qualche esempio
Per chiarire meglio di cosa stiamo parlando pensiamo ad uno dei primi, e forse il più noto, esempio di gamification: Nike+.
L’App agli esordi permetteva di correre ascoltando la musica e tenendo traccia delle attività quotidiane, stilando inoltre classifiche e sfidando gli amici grazie al braccialetto Fuel. Con il tempo Nike+ si è evoluta, ma il concept è rimasto lo stesso: fare sport e mettersi metti in forma giocando e interagendo con la community.

Realtà aumentata
Un’altra tipologia di gamification è la tecnologia immersiva che sta rapidamente aprendo nuove porte alle aziende che vogliono sfruttare il potere della componente ludica nella propria strategia di Marketing. Per esempio, l’utilizzo diffuso della realtà aumentata dimostra come le persone siano attratte da questa nuova modalità di gaming, più immersiva e coinvolgente.
POKEMON GO

Un esempio su tutti è stato Pokémon Go, che, una volta lanciato sul mercato nel 2016, ha avuto un successo inimmaginabile. Il perché è molto semplice: il gioco infatti è interattivo ed immersivo fino al punto di essere quasi “reale”.
La dinamica di gioco è molto semplice: ogni giocatore si trova all’interno di una mappa (simile a quella di Google Maps), diventando cacciatore di Pokemon potenzialmente in ogni momento della giornata e dovunque si trovi; durante il gioco sullo smartphone del player compare un Pokémon, che il giocatore può provare a catturare, allenare ed utilizzare per partecipare a dei combattimenti con altri allenatori.
Non solo App, anche un film può essere immersivo e interattivo!
BANDERSNATCH
Netflix, la società di distribuzione di film e serie tv a pagamento,ha trasmesso Bandersnatch: un film interattivo della serie Black Mirror famosa per mettere in luce, spesso estremizzando, il carattere pervasivo e dissacrante della tecnologia sull’uomo. La particolarità del film è stata quella di rendere l’utente stesso il vero protagonista della storia: si parte decidendo quali cereali mangiare per colazione e si prosegue con scelte importanti per la vita del personaggio principale.
Questo format ha rappresentato una vera e propria svolta, c’è chi ha amato e chi odiato il film ma di sicuro la gamification messa in atto da Netflix ha centrato l’obiettivo proponendo qualcosa di nuovo che ha stuzzicato la curiosità dell’utente.
Uno sguardo ai social
Parlando di immersività e pervasione il regno dei social network sicuramente fa da padrone tenendoci ore ed ore con gli occhi puntati sulla feed di Instagram o curiosando sul profilo di un amico su Facebook: assistiamo infatti alla dimensione online che diventa sempre più parte integrante di quella offline, della vita reale.
Quanto però l’iscrizione ai social è sinonimo di partecipazione attiva?
Molti utenti infatti si limitano ad osservar,e mentre le persone attive nella pubblicazione di contenuti e propositivi nel commentare o rispondere a contest online sono molto meno; da qui la soluzione per rendere gli utenti più partecipativi, come? Con la gamification!
Vediamo alcuni esempi
Instagram ha introdotto nelle stories nuove forme di Gamification attraverso l’uso di stickers per creare sondaggi o per rispondere/porre delle domande.

Alcuni Brand hanno cominciato a creare dei contenuti ludici per intrattenere e per far giocare gli utenti. Un esempio è sicuramente la campagna M&M’s con il suo puzzle Eye-Spy Pretzel pubblicato sulla pagina Facebook, che consiste appunto nell’individuare delle figure all’interno di una schermata intera di M&M’s.
Niente male!

Per una digital strategy che si rispetti non potrà quindi mancare la componente della gamification e ricordatevi di incuriosire ed essere utili al fine di rendere i fan più attivi.
Usate la creatività, il pensiero strategico e soprattutto affidati a dei professionisti perché realizzare una strategia vincente deve avere una componente ludica, ma portare risultati con è un gioco!